Il Carnevale Romano, uno dei più esuberanti e festosi d’Europa, ha una storia ricca che, a causa delle eccessive celebrazioni, ha spesso portato i Pontefici a riflettere sulla sua soppressione o limitazione. Tuttavia, le tradizioni radicate nelle abitudini del popolo romano hanno continuato a donare un peso significativo a questa festa.

 

Origini nelle Feste Pagine dei Saturnalia

 

Il Carnevale Romano trae le sue origini dalle pagane celebrazioni dei Saturnalia, un periodo in cui scherzi, beffe e allegria sfrenata erano permessi in occasione di un rituale capovolgimento delle regole sociali. Questo rito pubblico di passaggio consentiva alle persone di fare una pausa dalla routine quotidiana, sovvertendo temporaneamente leggi e moralità.

 

Le Origini e lo Svolgimento del Ludus Carnevalarii

 

Il Ludus Carnevalarii, all’inizio, vedeva la partecipazione del Papa Celestino II, che cavalcava fino a Testaccio con il Prefetto e i cavalieri della città per cerimonie propiziatorie. Coinvolgendo le famiglie nobili in duelli e tauromachie nella Piana sotto il Monte dei Cocci, il popolo si affollava per assistere agli spettacoli e gustare la carne risultante dalle lotte tra i cavalieri e gli animali.

 

Con il passare del tempo e l’avvento di Papa Paolo II, il Carnevale di Roma si trasferì dalla vecchia Via Lata a Via del Corso, una strada che diventò il fulcro delle celebrazioni con corse di giovani, vecchi, asini e bufali, oltre a ricchi palii come premi.

 

Il Carnevale a Via del Corso: Cuore della Festa

 

Il Carnevale di Roma è stato una tradizione costante nel corso dei secoli, offrendo una rara occasione di liberazione in una società fortemente teocratica, dove le pratiche religiose dominavano la vita di tutti i giorni. Durante questo periodo atteso, il Carnevale esplodeva con scherzi, lazzi e maschere, trasformando la via principale di Roma, Via del Corso, nel fulcro ufficiale della celebrazione.

 

Sebbene le maschere animassero anche Piazza Colonna e Piazza Navona, la corsa dei cavalli berberi lungo Via del Corso rappresentava il culmine del Carnevale. Questo spettacolo attirava una folla entusiasta su balconi e finestre, mentre tribune improvvisate ospitavano spettatori importanti, come nel caso dell’ospitalità della regina Cristina di Svezia nel 1666 presso il palco di San Carlo.

 

La principale via di sfilata si animava con una varietà di maschere tradizionali come Meo Patacca e Rugantino, insieme a costumi ispirati alla vita quotidiana. Le figurazioni dei carri allegorici rappresentavano un vero e proprio teatro all’aperto, dando vita a spettacoli che coinvolgevano la cultura greco-romana occidentale.

 

La Corsa dei Berberi: Un’Emozionante Scena

 

La corsa dei cavalli berberi iniziava in Piazza del Popolo, con cavalli impazienti, cordicelle ornate di aghi e spilli sulla groppa. Al segnale, i destrieri si lanciavano, incitati da un clamore assordante, tra emozioni e qualche caduta. Lungo Via del Corso, trattenevano il fiato, e a Piazza Venezia, la loro fermata evitava collisioni contro il Palazzetto Venezia. Il primo cavallo che entrava nella piazza era il vincitore, ma salvarlo dalla folla finale richiedeva astuzia e coraggio.

 

La Festa dei Moccoletti: Una Tradizione Incantevole

 

Al martedì grasso, al calar della sera, prendeva vita un altro momento tipico del Carnevale Romano: la Festa dei Moccoletti. Luci si accendevano ovunque, dalle finestre alle carrozze, creando un’atmosfera incantata. I partecipanti, armati di moccoli accesi, cercavano di spegnere le candele degli altri mantenendo la propria accesa. Un’atmosfera di competizione, con grida di “Senza moccolo!” e “Al moccolo!” che riecheggiavano tra gli spettatori.

 

Carri, Luci e Suoni del Carnevale Romano

 

Oltre alle corse e alle competizioni, lungo Via del Corso sfilarono maschere e carri allegorici ispirati a invenzioni eccentriche. La famosa mascherata cinese del 1735 è un esempio di creatività sfrenata. La festa delle maschere animava le strade con un caos apparentemente regolamentato, dove gli spettacoli si svolgevano in un ordine che spesso sfidava le aspettative.

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